ALBANIA – SCUTARI – COMUNISMO E PERSECUZIONE RELIGIOSA

Gallery
 SCUTARI – Un reportage sul comunismo e la persecuzione religiosa in Albania. Di seguito il link per il reportage completo.

Vase Jaku e sua moglie Vitore. Vase Jaku nasce nel 1950, nel mezzo della bufera comunista. A 17 anni lavora la terra in una cooperativa nella sua zona. Quel periodo per una famiglia cattolica come "E' come avere un morto in casa, triste, tutto ciò che è religioso doveva avvenire di nascosto". Due anni dopo svolge il suo servizio d’obbligo di 2 anni nell’esercito e, a ventuno anni, conosce Mikel Beltoja, un sacerdote perseguitato dal Regime. Con Mikel si instaura un rapporto di amicizia, spesso va in bici con lui in zone isolate per poter parlare liberamente all’insaputa degli ufficiali del regime. Nel 1973, però, Don Mikel viene arrestato con l’accusa di svolgere funzioni religiose, viene torturato e quando viene fissato il giorno del giudizio Vase cerca in tutti i modi di entrare, a quel punto ascolta con le sue orecchie il sacerdote rifiutare di rinnegare la sua fede per avere la vita salva e viene condannato a morte. Alla fine del processo lo segue fuori quando lo portano via gli agenti, Mikel è uno scheletro, non riesce nemmeno a salire in macchina, da lì in poi non lo vede più. All’età di 23 anni sposa Vitore, classe 1954, che ha 19 anni, Sono gli anni successivi alla dichiarazione di stato laico e l’abolizione di tutto ciò che sia religioso. Vase e Vitore si sposano in segreto su una montagna, la Famiglia Jaku è molto unita e religiosa e rischia, pur di rimanerlo, celebrando le funzioni religiose di nascosto, con sacerdoti che arrivano a casa di nascosto vestiti come contadini o imbianchini per non farsi riconoscere. Dopo il matrimonio Vase è a capo di quella piccola cooperativa che lavora la terra per un pezzo di pane al giorno, questo per la sua bravura nel fare i conti. Nel frattempo vende tabacco di nascosto, fino alla svolta per il popolo Albanese, il 13 Novembre 1990 si riprende la sua libertà. Oggi Vase continua a vendere Tabacco e ha una famiglia numerosa con 8 figli, tra cui due figlie e due nipoti sorelle tutte suore, oltre a dei nipotini e due dei suoi figli sono in Italia.
Vase Jaku e sua moglie Vitore. Vase Jaku nasce nel 1950, nel mezzo della bufera comunista. A 17 anni lavora la terra in una cooperativa nella sua zona. Quel periodo per una famiglia cattolica come "E' come avere un morto in casa, triste, tutto ciò che è religioso doveva avvenire di nascosto". Due anni dopo svolge il suo servizio d’obbligo di 2 anni nell’esercito e, a ventuno anni, conosce Mikel Beltoja, un sacerdote perseguitato dal Regime. Con Mikel si instaura un rapporto di amicizia, spesso va in bici con lui in zone isolate per poter parlare liberamente all’insaputa degli ufficiali del regime. Nel 1973, però, Don Mikel viene arrestato con l’accusa di svolgere funzioni religiose, viene torturato e quando viene fissato il giorno del giudizio Vase cerca in tutti i modi di entrare, a quel punto ascolta con le sue orecchie il sacerdote rifiutare di rinnegare la sua fede per avere la vita salva e viene condannato a morte. Alla fine del processo lo segue fuori quando lo portano via gli agenti, Mikel è uno scheletro, non riesce nemmeno a salire in macchina, da lì in poi non lo vede più. All’età di 23 anni sposa Vitore, classe 1954, che ha 19 anni, Sono gli anni successivi alla dichiarazione di stato laico e l’abolizione di tutto ciò che sia religioso. Vase e Vitore si sposano in segreto su una montagna, la Famiglia Jaku è molto unita e religiosa e rischia, pur di rimanerlo, celebrando le funzioni religiose di nascosto, con sacerdoti che arrivano a casa di nascosto vestiti come contadini o imbianchini per non farsi riconoscere. Dopo il matrimonio Vase è a capo di quella piccola cooperativa che lavora la terra per un pezzo di pane al giorno, questo per la sua bravura nel fare i conti. Nel frattempo vende tabacco di nascosto, fino alla svolta per il popolo Albanese, il 13 Novembre 1990 si riprende la sua libertà. Oggi Vase continua a vendere Tabacco e ha una famiglia numerosa con 8 figli, tra cui due figlie e due nipoti sorelle tutte suore, oltre a dei nipotini e due dei suoi figli sono in Italia.Vase Jaku e sua moglie Vitore. Vase Jaku nasce nel 1950, nel mezzo della bufera comunista. A 17 anni lavora la terra in una cooperativa nella sua zona. Quel periodo per una famiglia cattolica come "E' come avere un morto in casa, triste, tutto ciò che è religioso doveva avvenire di nascosto". Due anni dopo svolge il suo servizio d’obbligo di 2 anni nell’esercito e, a ventuno anni, conosce Mikel Beltoja, un sacerdote perseguitato dal Regime. Con Mikel si instaura un rapporto di amicizia, spesso va in bici con lui in zone isolate per poter parlare liberamente all’insaputa degli ufficiali del regime. Nel 1973, però, Don Mikel viene arrestato con l’accusa di svolgere funzioni religiose, viene torturato e quando viene fissato il giorno del giudizio Vase cerca in tutti i modi di entrare, a quel punto ascolta con le sue orecchie il sacerdote rifiutare di rinnegare la sua fede per avere la vita salva e viene condannato a morte. Alla fine del processo lo segue fuori quando lo portano via gli agenti, Mikel è uno scheletro, non riesce nemmeno a salire in macchina, da lì in poi non lo vede più. All’età di 23 anni sposa Vitore, classe 1954, che ha 19 anni, Sono gli anni successivi alla dichiarazione di stato laico e l’abolizione di tutto ciò che sia religioso. Vase e Vitore si sposano in segreto su una montagna, la Famiglia Jaku è molto unita e religiosa e rischia, pur di rimanerlo, celebrando le funzioni religiose di nascosto, con sacerdoti che arrivano a casa di nascosto vestiti come contadini o imbianchini per non farsi riconoscere. Dopo il matrimonio Vase è a capo di quella piccola cooperativa che lavora la terra per un pezzo di pane al giorno, questo per la sua bravura nel fare i conti. Nel frattempo vende tabacco di nascosto, fino alla svolta per il popolo Albanese, il 13 Novembre 1990 si riprende la sua libertà. Oggi Vase continua a vendere Tabacco e ha una famiglia numerosa con 8 figli, tra cui due figlie e due nipoti sorelle tutte suore, oltre a dei nipotini e due dei suoi figli sono in Italia.
Famiglia Jaku - Periferia Scutari - Albania.
Famiglia Jaku - Periferia Scutari - Albania.Famiglia Jaku - Periferia Scutari - Albania.
Moter Terezina Jaku - 36 anni - Periferia si Scutari - Albania. Suor Terezina e una delle due figlie suore di Vase, in più due cugine sorelle sono a loro volta suore. Una di loro sta in italia. La Famiglia Jaku è una famiglia molto religiosa e ha mantenuto la sua fede anche durante il comunismo, di nascosto.
Moter Terezina Jaku - 36 anni - Periferia si Scutari - Albania. Suor Terezina e una delle due figlie suore di Vase, in più due cugine sorelle sono a loro volta suore. Una di loro sta in italia. La Famiglia Jaku è una famiglia molto religiosa e ha mantenuto la sua fede anche durante il comunismo, di nascosto.Moter Terezina Jaku - 36 anni - Periferia si Scutari - Albania. Suor Terezina e una delle due figlie suore di Vase, in più due cugine sorelle sono a loro volta suore. Una di loro sta in italia. La Famiglia Jaku è una famiglia molto religiosa e ha mantenuto la sua fede anche durante il comunismo, di nascosto.
Ricordi della famiglia Jaku. Sulla destra Vase Jaku e sua mamma, in basso a sinistra Vase ed un amico durante l'arruolamento nell'esercito albanese a 19 anni per 2 anni, al di sopra una foto di tre albanesi che trasportano una campana per ricostruire una chiesa alla fine del periodo comunista.
Ricordi della famiglia Jaku. Sulla destra Vase Jaku e sua mamma, in basso a sinistra Vase ed un amico durante l'arruolamento nell'esercito albanese a 19 anni per 2 anni, al di sopra una foto di tre albanesi che trasportano una campana per ricostruire una chiesa alla fine del periodo comunista.Ricordi della famiglia Jaku. Sulla destra Vase Jaku e sua mamma, in basso a sinistra Vase ed un amico durante l'arruolamento nell'esercito albanese a 19 anni per 2 anni, al di sopra una foto di tre albanesi che trasportano una campana per ricostruire una chiesa alla fine del periodo comunista.
Ricostruzione degli edefici religiosi - Scutari - Albania. Due Albanesi trasportano una campana per ricostruire una chiesa. Era il 13 Novembre del 1990.
Ricostruzione degli edefici religiosi - Scutari - Albania. Due Albanesi trasportano una campana per ricostruire una chiesa. Era il 13 Novembre del 1990.Ricostruzione degli edefici religiosi - Scutari - Albania. Due Albanesi trasportano una campana per ricostruire una chiesa. Era il 13 Novembre del 1990.
13 Novembre 1990. La foto della campana trasportata è datata 13 Novembre 1990, l'Albania si liberava dall'oppressione di un regime folle dopo la morte di Hoxha 5 anni prima.
13 Novembre 1990. La foto della campana trasportata è datata 13 Novembre 1990, l'Albania si liberava dall'oppressione di un regime folle dopo la morte di Hoxha 5 anni prima.13 Novembre 1990. La foto della campana trasportata è datata 13 Novembre 1990, l'Albania si liberava dall'oppressione di un regime folle dopo la morte di Hoxha 5 anni prima.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Piano Terra. Il piano terra era destinato principalmente a prigionieri politici, sia laici che religiosi. La prigione fu usata dal 46 al 92 come custodia iniziale dei prigionieri, dove venivano interrogati e torturati, dopo di che giudicati e a seconda della pena fucilati o trasferiti in altre prigioni/campi di lavoro.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Piano Terra. Il piano terra era destinato principalmente a prigionieri politici, sia laici che religiosi. La prigione fu usata dal 46 al 92 come custodia iniziale dei prigionieri, dove venivano interrogati e torturati, dopo di che giudicati e a seconda della pena fucilati o trasferiti in altre prigioni/campi di lavoro.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Piano Terra. Il piano terra era destinato principalmente a prigionieri politici, sia laici che religiosi. La prigione fu usata dal 46 al 92 come custodia iniziale dei prigionieri, dove venivano interrogati e torturati, dopo di che giudicati e a seconda della pena fucilati o trasferiti in altre prigioni/campi di lavoro.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Altra cella con delle coperte e una piccola finestra.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Altra cella con delle coperte e una piccola finestra.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Altra cella con delle coperte e una piccola finestra.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. All'interno della cella si puo notare un piccolo buco al di sopra della porta per il passaggio dell'aria.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. All'interno della cella si puo notare un piccolo buco al di sopra della porta per il passaggio dell'aria.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. All'interno della cella si puo notare un piccolo buco al di sopra della porta per il passaggio dell'aria.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Vista dall'interno di una cella.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Vista dall'interno di una cella.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Vista dall'interno di una cella.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Cella di Zef Pllumi - Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. La cella dove fu rinchiuso uno dei frati francescani simbolo di questa tragedia. Il suo nome è Zef Pllumi, frate molto conosciuto per la pubblicazione di una trilogia di libri dal nome 'Vivi per raccontare', dove racconta tutto cio che ha vissuto in prima persona e di coloro a contatto o conosciuti dallo stesso in quel periodo orribile.
Cella di Zef Pllumi - Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. La cella dove fu rinchiuso uno dei frati francescani simbolo di questa tragedia. Il suo nome è Zef Pllumi, frate molto conosciuto per la pubblicazione di una trilogia di libri dal nome 'Vivi per raccontare', dove racconta tutto cio che ha vissuto in prima persona e di coloro a contatto o conosciuti dallo stesso in quel periodo orribile.Cella di Zef Pllumi - Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. La cella dove fu rinchiuso uno dei frati francescani simbolo di questa tragedia. Il suo nome è Zef Pllumi, frate molto conosciuto per la pubblicazione di una trilogia di libri dal nome 'Vivi per raccontare', dove racconta tutto cio che ha vissuto in prima persona e di coloro a contatto o conosciuti dallo stesso in quel periodo orribile.
Cella di Zef Pllumi - Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Cella di Zef Pllumi - Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaCella di Zef Pllumi - Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Cella di Marie Tuci - Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Questa è la cella dove fu rinchiusa la donna simbolo di quella persecuzione. Aspirante Suora appartenente all'ordine delle stimmatine, fu sfigurata mettendola in un sacco con un gatto e bastonata. Dopo morì di tubercolosi probabilmente a causa delle condizioini del carcere.
Cella di Marie Tuci - Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Questa è la cella dove fu rinchiusa la donna simbolo di quella persecuzione. Aspirante Suora appartenente all'ordine delle stimmatine, fu sfigurata mettendola in un sacco con un gatto e bastonata. Dopo morì di tubercolosi probabilmente a causa delle condizioini del carcere.Cella di Marie Tuci - Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Questa è la cella dove fu rinchiusa la donna simbolo di quella persecuzione. Aspirante Suora appartenente all'ordine delle stimmatine, fu sfigurata mettendola in un sacco con un gatto e bastonata. Dopo morì di tubercolosi probabilmente a causa delle condizioini del carcere.
Cella di Marie Tuci - Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Cella di Marie Tuci - Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaCella di Marie Tuci - Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Una cella con corde per legare prigionieri all'inferriata della finestra.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Una cella con corde per legare prigionieri all'inferriata della finestra.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Una cella con corde per legare prigionieri all'inferriata della finestra.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Cella usata come bagno.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Cella usata come bagno.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Cella usata come bagno.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Questa era la stanza dove potevano lavarsi i prigionieri.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Questa era la stanza dove potevano lavarsi i prigionieri.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Questa era la stanza dove potevano lavarsi i prigionieri.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. L'ingresso alla sala degli interrogatori e soprattutto il luogo dove venivano torutrati i prigionieri.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. L'ingresso alla sala degli interrogatori e soprattutto il luogo dove venivano torutrati i prigionieri.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. L'ingresso alla sala degli interrogatori e soprattutto il luogo dove venivano torutrati i prigionieri.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. L'ingresso alla sala degli interrogatori e soprattutto il luogo dove venivano torturati i prigionieri.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. L'ingresso alla sala degli interrogatori e soprattutto il luogo dove venivano torturati i prigionieri.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. L'ingresso alla sala degli interrogatori e soprattutto il luogo dove venivano torturati i prigionieri.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Generatore di elettrività e il palo con filo spinato dove venivano legati i prigionieri.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Generatore di elettrività e il palo con filo spinato dove venivano legati i prigionieri.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Generatore di elettrività e il palo con filo spinato dove venivano legati i prigionieri.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. La macchina da scrivere dove venivano scritti gli atti ufficiali.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. La macchina da scrivere dove venivano scritti gli atti ufficiali.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. La macchina da scrivere dove venivano scritti gli atti ufficiali.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Scrivania dove venivano registrati gli interrogatori. Sulla scrivania sono presenti registratori a nastro.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Scrivania dove venivano registrati gli interrogatori. Sulla scrivania sono presenti registratori a nastro.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Scrivania dove venivano registrati gli interrogatori. Sulla scrivania sono presenti registratori a nastro.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Manette dove venivano legati i polsi al palo.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Manette dove venivano legati i polsi al palo.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Manette dove venivano legati i polsi al palo.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Scala che conduce al secondo piano della prigione.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Scala che conduce al secondo piano della prigione.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Scala che conduce al secondo piano della prigione.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Vista del corridoio della prigione al primo piano. Al primo piano venivano detenuti principalmente prigionieri di natura non politica.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Vista del corridoio della prigione al primo piano. Al primo piano venivano detenuti principalmente prigionieri di natura non politica.Prigione di Shkoder - Scutari - Albania. Vista del corridoio della prigione al primo piano. Al primo piano venivano detenuti principalmente prigionieri di natura non politica.
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - Albania
Prigione di Shkoder - Scutari - AlbaniaPrigione di Shkoder - Scutari - Albania
Chiesa delle suore Stimmatine - Scutari - Albania. Chiesa che durante il periodo comunista venne convertita in tribunale dove vennero giudicati gran parte dei prigionieri, laici e religiosi.
Chiesa delle suore Stimmatine - Scutari - Albania. Chiesa che durante il periodo comunista venne convertita in tribunale dove vennero giudicati gran parte dei prigionieri, laici e religiosi.Chiesa delle suore Stimmatine - Scutari - Albania. Chiesa che durante il periodo comunista venne convertita in tribunale dove vennero giudicati gran parte dei prigionieri, laici e religiosi.
Suor Roza kraja - Convento Suore Stimmatine - Scutari - Albania. Suor Roza Kraja nasce il 13 Marzo del 1931 a Scutari. A 10 anni entra nella scuola delle suore Stimmatine di Scutari. Da piccola conosce Marie Tuci, che la aiuta spesso per la sua giovane età. Il 10 Marzo del 1946, prima di compiere il suo 15° compleanno il 13, il convento viene chiuso e vengono cacciate, compresa Marie che si trasferisce ad insegnare altrove. Suor Roza torna dai genitori, ha due fratelli minori e due sorelle maggiori. Per 10 anni cerca di aiutare la sua famiglia ricamando, dopo di che si reca alla chiesa francescana alle 6 per ascoltare la messa. Nel frattempo Marie viene arrestata e portata nella prigione di Scutari, dove viene torturata e si ammala di tubercolosi. Si narra che la si mise in un sacco con un gatto e venne bastonata per sfigurarla. Suor Roza e altre amiche di scuola vanno in ospedale e quasi non la riconoscono, è malata e magrissima, dopo di che non la vedranno più. All’età di 25 anni si scrive alla scuola per infermieri ma, dopo appena 2 giorni viene cacciata perché suo zio era stato in prigione per ragioni politiche. Il fratello della moglie di suo zio è un medico e la aiuta a riprendere gli studi. E’ una studentessa brillante e alla fine degli studi, dopo qualche anno passato in chirurgia, gli viene assegnata una zona di Scutari dove fa l’infermiera per la gente del posto. Gira in bici e fa vaccini, pesa e ha cura dei bambini. Un giorno salva la vita ad un bambino prematuro portandolo in ospedale. Per 25 anni collabora con un pediatra e, all’età di 55 anni, va in pensione e torna a casa dove c’è ancora suo padre. A 60 finisce il comunismo e a 61 anni la proclamano suora dell’ordine delle Stimmatine senza noviziato. Dal 91 per 11 anni collabora come cuoca nel convento fino ad avere problemi di salute come la broncopolmonite. Attualmente vive nel convento delle Suore Stimmatine a Scutari.
Suor Roza kraja - Convento Suore Stimmatine - Scutari - Albania. Suor Roza Kraja nasce il 13 Marzo del 1931 a Scutari. A 10 anni entra nella scuola delle suore Stimmatine di Scutari. Da piccola conosce Marie Tuci, che la aiuta spesso per la sua giovane età. Il 10 Marzo del 1946, prima di compiere il suo 15° compleanno il 13, il convento viene chiuso e vengono cacciate, compresa Marie che si trasferisce ad insegnare altrove. Suor Roza torna dai genitori, ha due fratelli minori e due sorelle maggiori. Per 10 anni cerca di aiutare la sua famiglia ricamando, dopo di che si reca alla chiesa francescana alle 6 per ascoltare la messa. Nel frattempo Marie viene arrestata e portata nella prigione di Scutari, dove viene torturata e si ammala di tubercolosi. Si narra che la si mise in un sacco con un gatto e venne bastonata per sfigurarla. Suor Roza e altre amiche di scuola vanno in ospedale e quasi non la riconoscono, è malata e magrissima, dopo di che non la vedranno più. All’età di 25 anni si scrive alla scuola per infermieri ma, dopo appena 2 giorni viene cacciata perché suo zio era stato in prigione per ragioni politiche. Il fratello della moglie di suo zio è un medico e la aiuta a riprendere gli studi. E’ una studentessa brillante e alla fine degli studi, dopo qualche anno passato in chirurgia, gli viene assegnata una zona di Scutari dove fa l’infermiera per la gente del posto. Gira in bici e fa vaccini, pesa e ha cura dei bambini. Un giorno salva la vita ad un bambino prematuro portandolo in ospedale. Per 25 anni collabora con un pediatra e, all’età di 55 anni, va in pensione e torna a casa dove c’è ancora suo padre. A 60 finisce il comunismo e a 61 anni la proclamano suora dell’ordine delle Stimmatine senza noviziato. Dal 91 per 11 anni collabora come cuoca nel convento fino ad avere problemi di salute come la broncopolmonite. Attualmente vive nel convento delle Suore Stimmatine a Scutari.Suor Roza kraja - Convento Suore Stimmatine - Scutari - Albania. Suor Roza Kraja nasce il 13 Marzo del 1931 a Scutari. A 10 anni entra nella scuola delle suore Stimmatine di Scutari. Da piccola conosce Marie Tuci, che la aiuta spesso per la sua giovane età. Il 10 Marzo del 1946, prima di compiere il suo 15° compleanno il 13, il convento viene chiuso e vengono cacciate, compresa Marie che si trasferisce ad insegnare altrove. Suor Roza torna dai genitori, ha due fratelli minori e due sorelle maggiori. Per 10 anni cerca di aiutare la sua famiglia ricamando, dopo di che si reca alla chiesa francescana alle 6 per ascoltare la messa. Nel frattempo Marie viene arrestata e portata nella prigione di Scutari, dove viene torturata e si ammala di tubercolosi. Si narra che la si mise in un sacco con un gatto e venne bastonata per sfigurarla. Suor Roza e altre amiche di scuola vanno in ospedale e quasi non la riconoscono, è malata e magrissima, dopo di che non la vedranno più. All’età di 25 anni si scrive alla scuola per infermieri ma, dopo appena 2 giorni viene cacciata perché suo zio era stato in prigione per ragioni politiche. Il fratello della moglie di suo zio è un medico e la aiuta a riprendere gli studi. E’ una studentessa brillante e alla fine degli studi, dopo qualche anno passato in chirurgia, gli viene assegnata una zona di Scutari dove fa l’infermiera per la gente del posto. Gira in bici e fa vaccini, pesa e ha cura dei bambini. Un giorno salva la vita ad un bambino prematuro portandolo in ospedale. Per 25 anni collabora con un pediatra e, all’età di 55 anni, va in pensione e torna a casa dove c’è ancora suo padre. A 60 finisce il comunismo e a 61 anni la proclamano suora dell’ordine delle Stimmatine senza noviziato. Dal 91 per 11 anni collabora come cuoca nel convento fino ad avere problemi di salute come la broncopolmonite. Attualmente vive nel convento delle Suore Stimmatine a Scutari.
Suor Roza Kraja - Convento delle Suore Stimmatine - Scutari - Al
Suor Roza Kraja - Convento delle Suore Stimmatine - Scutari - AlSuor Roza Kraja - Convento delle Suore Stimmatine - Scutari - Al
Marie Tuci - Chiesa delle Stimmatine - Scutari - Albania. Maria Tuci, Aspirante Suora appartenente all'ordine delle stimmatine, fu sfigurata mettendola in un sacco con un gatto e bastonata. Dopo morì di tubercolosi probabilmente a causa delle condizioini del carcere.
Marie Tuci - Chiesa delle Stimmatine - Scutari - Albania. Maria Tuci, Aspirante Suora appartenente all'ordine delle stimmatine, fu sfigurata mettendola in un sacco con un gatto e bastonata. Dopo morì di tubercolosi probabilmente a causa delle condizioini del carcere.Marie Tuci - Chiesa delle Stimmatine - Scutari - Albania. Maria Tuci, Aspirante Suora appartenente all'ordine delle stimmatine, fu sfigurata mettendola in un sacco con un gatto e bastonata. Dopo morì di tubercolosi probabilmente a causa delle condizioini del carcere.
Studentesse classe 1943 della scuola delle suore Stimmatine. Studenti della scuola delle Stimmatine, classe 1943. Nelle foto è presente anche Suor Roza Kraia.
Studentesse classe 1943 della scuola delle suore Stimmatine. Studenti della scuola delle Stimmatine, classe 1943. Nelle foto è presente anche Suor Roza Kraia.Studentesse classe 1943 della scuola delle suore Stimmatine. Studenti della scuola delle Stimmatine, classe 1943. Nelle foto è presente anche Suor Roza Kraia.
Studentesse classe 1943 della scuola delle suore Stimmatine. Studenti della scuola delle Stimmatine, classe 1943. Nelle foto è presente anche Suor Roza Kraia.
Studentesse classe 1943 della scuola delle suore Stimmatine. Studenti della scuola delle Stimmatine, classe 1943. Nelle foto è presente anche Suor Roza Kraia.Studentesse classe 1943 della scuola delle suore Stimmatine. Studenti della scuola delle Stimmatine, classe 1943. Nelle foto è presente anche Suor Roza Kraia.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. Viale dove venivano fucilati i condannati a morte. Precedentemente era presente un muro lungo il viale dove venivano messi in fila i prigionieri.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. Viale dove venivano fucilati i condannati a morte. Precedentemente era presente un muro lungo il viale dove venivano messi in fila i prigionieri.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. Viale dove venivano fucilati i condannati a morte. Precedentemente era presente un muro lungo il viale dove venivano messi in fila i prigionieri.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. L'enorme tiglio "testimone" delle fucilazioni del regime con la targa commemorativa.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. L'enorme tiglio "testimone" delle fucilazioni del regime con la targa commemorativa.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. L'enorme tiglio "testimone" delle fucilazioni del regime con la targa commemorativa.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. Le tombe dei martiro Dom Ndrè Zadeja e Dom Mati Fishta.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. Le tombe dei martiro Dom Ndrè Zadeja e Dom Mati Fishta.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. Le tombe dei martiro Dom Ndrè Zadeja e Dom Mati Fishta.
Dom Ndre Zadeja - Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. Dom Zadeja è stato il secondo Martire ad essere fucilato, dopo Don Lazer Shantoja. Il primo nella città di Scutari.
Dom Ndre Zadeja - Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. Dom Zadeja è stato il secondo Martire ad essere fucilato, dopo Don Lazer Shantoja. Il primo nella città di Scutari.Dom Ndre Zadeja - Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. Dom Zadeja è stato il secondo Martire ad essere fucilato, dopo Don Lazer Shantoja. Il primo nella città di Scutari.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. L'edificio dove venne celebrata la prima messa nel 1990 dopo le persecuzioni e la dichiarazione di stato ateo da parte di Enver Hoxha. Il sacerdote che la celebrò fu Don Simon Jubani che, dopo 12 anni di prigione osò sfidare il regime insieme a circa 300 fedeli.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. L'edificio dove venne celebrata la prima messa nel 1990 dopo le persecuzioni e la dichiarazione di stato ateo da parte di Enver Hoxha. Il sacerdote che la celebrò fu Don Simon Jubani che, dopo 12 anni di prigione osò sfidare il regime insieme a circa 300 fedeli.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. L'edificio dove venne celebrata la prima messa nel 1990 dopo le persecuzioni e la dichiarazione di stato ateo da parte di Enver Hoxha. Il sacerdote che la celebrò fu Don Simon Jubani che, dopo 12 anni di prigione osò sfidare il regime insieme a circa 300 fedeli.
Tomba della famiglia Marubi - Cimitero di Scutari - Albania. Pietro Marubi fu il primo fotografo Italiano a documentare la vita nei Balcani.
Tomba della famiglia Marubi - Cimitero di Scutari - Albania. Pietro Marubi fu il primo fotografo Italiano a documentare la vita nei Balcani.Tomba della famiglia Marubi - Cimitero di Scutari - Albania. Pietro Marubi fu il primo fotografo Italiano a documentare la vita nei Balcani.
Tomba della famiglia Marubi - Cimitero di Scutari - Albania
Tomba della famiglia Marubi - Cimitero di Scutari - AlbaniaTomba della famiglia Marubi - Cimitero di Scutari - Albania
Tomba di Kole Idromenos - Cimitero di Scutari - Albania. Kole Idromenos fù un pittore e fotografo di architettura, nonchè pittore.
Tomba di Kole Idromenos - Cimitero di Scutari - Albania. Kole Idromenos fù un pittore e fotografo di architettura, nonchè pittore.Tomba di Kole Idromenos - Cimitero di Scutari - Albania. Kole Idromenos fù un pittore e fotografo di architettura, nonchè pittore.
Tomba di Kole Idromenos - Cimitero di Scutari - Albania
Tomba di Kole Idromenos - Cimitero di Scutari - AlbaniaTomba di Kole Idromenos - Cimitero di Scutari - Albania
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. L'edificio dove venne celebrata la prima messa nel 1990 dopo le persecuzioni e la dichiarazione di stato ateo da parte di Enver Hoxha. Il sacerdote che la celebrò fu Don Simon Jubani che, dopo 12 anni di prigione osò sfidare il regime insieme a circa 300 fedeli.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. L'edificio dove venne celebrata la prima messa nel 1990 dopo le persecuzioni e la dichiarazione di stato ateo da parte di Enver Hoxha. Il sacerdote che la celebrò fu Don Simon Jubani che, dopo 12 anni di prigione osò sfidare il regime insieme a circa 300 fedeli.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania. L'edificio dove venne celebrata la prima messa nel 1990 dopo le persecuzioni e la dichiarazione di stato ateo da parte di Enver Hoxha. Il sacerdote che la celebrò fu Don Simon Jubani che, dopo 12 anni di prigione osò sfidare il regime insieme a circa 300 fedeli.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.Cimitero Cattolico di Scutari - Scutari - Albania.
Cattedrale di Scutari - Albania. La torre della cattedrale con in primo piano il simbolo della persecuzione cattolica.
Cattedrale di Scutari - Albania. La torre della cattedrale con in primo piano il simbolo della persecuzione cattolica.Cattedrale di Scutari - Albania. La torre della cattedrale con in primo piano il simbolo della persecuzione cattolica.
Chiesa Francescana - Scutari - Albania.
Chiesa Francescana - Scutari - Albania.Chiesa Francescana - Scutari - Albania.
Chiesa Francescana - Scutari - Albania.
Chiesa Francescana - Scutari - Albania.Chiesa Francescana - Scutari - Albania.
Campanile Convento OFM - Scutari - Albania. Il campanile francescano è il più alto di Scutari, superando la torre più alta della moschea vicina di 4 metri.
Campanile Convento OFM - Scutari - Albania. Il campanile francescano è il più alto di Scutari, superando la torre più alta della moschea vicina di 4 metri.Campanile Convento OFM - Scutari - Albania. Il campanile francescano è il più alto di Scutari, superando la torre più alta della moschea vicina di 4 metri.
Piccola Cappella - Monastero dei Francescani OFM - Scutari - Albania. La Cappella è caratterizzata da due oggetti di nota. La parte media del tronco sulla destra e qualla alta sulla sinistra facevano parte dell'albero del cortile del Convento dove venivano lasciati parte dei prigionieri. Albero nominato più volte anche da Frate Zeff Pllumi nella sua trilogia "Live to Tell". Sulla destra inoltre è possibile notare il Gesù sfregiato, gesto comune durante il regime.
Piccola Cappella - Monastero dei Francescani OFM - Scutari - Albania. La Cappella è caratterizzata da due oggetti di nota. La parte media del tronco sulla destra e qualla alta sulla sinistra facevano parte dell'albero del cortile del Convento dove venivano lasciati parte dei prigionieri. Albero nominato più volte anche da Frate Zeff Pllumi nella sua trilogia "Live to Tell". Sulla destra inoltre è possibile notare il Gesù sfregiato, gesto comune durante il regime.Piccola Cappella - Monastero dei Francescani OFM - Scutari - Albania. La Cappella è caratterizzata da due oggetti di nota. La parte media del tronco sulla destra e qualla alta sulla sinistra facevano parte dell'albero del cortile del Convento dove venivano lasciati parte dei prigionieri. Albero nominato più volte anche da Frate Zeff Pllumi nella sua trilogia "Live to Tell". Sulla destra inoltre è possibile notare il Gesù sfregiato, gesto comune durante il regime.
Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania. Il Convento nei primi anni del regime comunista di Hoxha fu trasformato in una prigione, questo corridoio ospitava diversi prigionieri che venivano torturati in svariati modi. Un esempio particolare è ciò che accade ad una donna, messa in punizione dove si puo notare una statuina azzurra sulla sinistra, doveva stare sulla punta dei piedi e il naso doveva toccare il muro. Il suo nome era Ana Daja che quel giorno disse alla donna delle pulizie di lasciargli quel pò d'acqua che rimane tra le mattonelle non livellate (Mentre lavava a terra) per poterla bere successivamente. Inoltre si possono vedere le crepe e le bruciature dovute agli orrori che si sono svolti.
Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania. Il Convento nei primi anni del regime comunista di Hoxha fu trasformato in una prigione, questo corridoio ospitava diversi prigionieri che venivano torturati in svariati modi. Un esempio particolare è ciò che accade ad una donna, messa in punizione dove si puo notare una statuina azzurra sulla sinistra, doveva stare sulla punta dei piedi e il naso doveva toccare il muro. Il suo nome era Ana Daja che quel giorno disse alla donna delle pulizie di lasciargli quel pò d'acqua che rimane tra le mattonelle non livellate (Mentre lavava a terra) per poterla bere successivamente. Inoltre si possono vedere le crepe e le bruciature dovute agli orrori che si sono svolti.Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania. Il Convento nei primi anni del regime comunista di Hoxha fu trasformato in una prigione, questo corridoio ospitava diversi prigionieri che venivano torturati in svariati modi. Un esempio particolare è ciò che accade ad una donna, messa in punizione dove si puo notare una statuina azzurra sulla sinistra, doveva stare sulla punta dei piedi e il naso doveva toccare il muro. Il suo nome era Ana Daja che quel giorno disse alla donna delle pulizie di lasciargli quel pò d'acqua che rimane tra le mattonelle non livellate (Mentre lavava a terra) per poterla bere successivamente. Inoltre si possono vedere le crepe e le bruciature dovute agli orrori che si sono svolti.
Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -
Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -
Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -
Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -
Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -
Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -
Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -
Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -Corridoio Primo Piano - Convento dei Francescani OFM - Scutari -
Scale del Convesto Francescano OFM - Scutari - Albania. La Scala e il passamano è dove spesso restavano legati prigionieri e sono entrambi non modificati.
Scale del Convesto Francescano OFM - Scutari - Albania. La Scala e il passamano è dove spesso restavano legati prigionieri e sono entrambi non modificati.Scale del Convesto Francescano OFM - Scutari - Albania. La Scala e il passamano è dove spesso restavano legati prigionieri e sono entrambi non modificati.
Scale del Convento Francescano OFM - Scutari - Albania. La Scala e il passamano è dove spesso restavano legati prigionieri e sono entrambi non modificati.
Scale del Convento Francescano OFM - Scutari - Albania. La Scala e il passamano è dove spesso restavano legati prigionieri e sono entrambi non modificati.Scale del Convento Francescano OFM - Scutari - Albania. La Scala e il passamano è dove spesso restavano legati prigionieri e sono entrambi non modificati.
Cortile - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania.
Cortile - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania.Cortile - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania.
Cortile - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania. L'albero dove spesso nel suo libro veniva lasciato Pllumi durante il suo periodo di carcerazione nel Convento.
Cortile - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania. L'albero dove spesso nel suo libro veniva lasciato Pllumi durante il suo periodo di carcerazione nel Convento.Cortile - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania. L'albero dove spesso nel suo libro veniva lasciato Pllumi durante il suo periodo di carcerazione nel Convento.
Cortile - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania.
Cortile - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania.Cortile - Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania.
Cortile del Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania. A sinistra la scuola di musica classica e a destra il liceo Illirikum.
Cortile del Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania. A sinistra la scuola di musica classica e a destra il liceo Illirikum.Cortile del Convento dei Francescani OFM - Scutari - Albania. A sinistra la scuola di musica classica e a destra il liceo Illirikum.
Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania.
Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania.Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania.
Gjergj Fishta OFM - Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania. Gjergj Fishta è l figura simbolo della cultura Scutarina e Albanese, è considerato il "Dante" dell'Albania e la sua opera più importante si chiama "Lahuta e Malcis", che in Italiano viene tradotto "Il Liuto della Montagna".
Gjergj Fishta OFM - Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania. Gjergj Fishta è l figura simbolo della cultura Scutarina e Albanese, è considerato il "Dante" dell'Albania e la sua opera più importante si chiama "Lahuta e Malcis", che in Italiano viene tradotto "Il Liuto della Montagna".Gjergj Fishta OFM - Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania. Gjergj Fishta è l figura simbolo della cultura Scutarina e Albanese, è considerato il "Dante" dell'Albania e la sua opera più importante si chiama "Lahuta e Malcis", che in Italiano viene tradotto "Il Liuto della Montagna".
Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania. Madonna senza braccia, sfigurata dai comunisti.
Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania. Madonna senza braccia, sfigurata dai comunisti.Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania. Madonna senza braccia, sfigurata dai comunisti.
Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania. Sant'Antonio senza testa e braccia, sfregio del Regime.
Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania. Sant'Antonio senza testa e braccia, sfregio del Regime.Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori - Scutari - Albania. Sant'Antonio senza testa e braccia, sfregio del Regime.
Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori.
Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori.Biblioteca Francescana - Convento Francescano deil'Ordine dei Frati Minori.
Chiesa Francescana - Scutari - Albania. La chiesa Francescana viene trasformata nel 1945 in Teatro.
Chiesa Francescana - Scutari - Albania. La chiesa Francescana viene trasformata nel 1945 in Teatro.Chiesa Francescana - Scutari - Albania. La chiesa Francescana viene trasformata nel 1945 in Teatro.
Chiesa Francescana - Scutari - Albania.
Chiesa Francescana - Scutari - Albania.Chiesa Francescana - Scutari - Albania.
Chiesa Francescana - Scutari - Albania. Altarino dove un ex studente dei francescani su ordine della Sigurimi nascose dei fucili per incriminare i frati, dopo di che vennero filmati e imprigionati.
Chiesa Francescana - Scutari - Albania. Altarino dove un ex studente dei francescani su ordine della Sigurimi nascose dei fucili per incriminare i frati, dopo di che vennero filmati e imprigionati.Chiesa Francescana - Scutari - Albania. Altarino dove un ex studente dei francescani su ordine della Sigurimi nascose dei fucili per incriminare i frati, dopo di che vennero filmati e imprigionati.
Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Questa è una croce di legno fatta da Fra Vincenzo contenente dei frammenti delle ossa dei Martiri.
Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Questa è una croce di legno fatta da Fra Vincenzo contenente dei frammenti delle ossa dei Martiri.Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Questa è una croce di legno fatta da Fra Vincenzo contenente dei frammenti delle ossa dei Martiri.
Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Nel cerchio si possono vedere i frammenti con i nomi dei Martiri a cui appartengono.
Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Nel cerchio si possono vedere i frammenti con i nomi dei Martiri a cui appartengono.Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Nel cerchio si possono vedere i frammenti con i nomi dei Martiri a cui appartengono.
Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Un osso dell'avambraccio del Beato Mons. Vinçenc Prennushi, confezionato e sigillato dal Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà.
Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Un osso dell'avambraccio del Beato Mons. Vinçenc Prennushi, confezionato e sigillato dal Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà.Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Un osso dell'avambraccio del Beato Mons. Vinçenc Prennushi, confezionato e sigillato dal Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà.
Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Il sacchetto con le ossa dell'unica Donna Beata Marie Tuci.
Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Il sacchetto con le ossa dell'unica Donna Beata Marie Tuci.Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania. Il sacchetto con le ossa dell'unica Donna Beata Marie Tuci.
Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania.
Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania.Ossa dei Martiri - Ufficio del Vice Postulatore Fra Vincenzo Focà - Scutari - Albania.
Cattedrale di Scutari - Albania. La cattedrale di Scutari fu trasformata in palazzo dello sport dal regime comunista.
Cattedrale di Scutari - Albania. La cattedrale di Scutari fu trasformata in palazzo dello sport dal regime comunista.Cattedrale di Scutari - Albania. La cattedrale di Scutari fu trasformata in palazzo dello sport dal regime comunista.
Cattedrale di Scutari - Albania
Cattedrale di Scutari - AlbaniaCattedrale di Scutari - Albania
Cattedrale di Scutari - Albania. Le foto e i nomi dei 38 Martiri del Regime.
Cattedrale di Scutari - Albania. Le foto e i nomi dei 38 Martiri del Regime.Cattedrale di Scutari - Albania. Le foto e i nomi dei 38 Martiri del Regime.
Cattedrale di Scutari - Albania. Una Teca contenente i resti di Don Dede Malaj, Dom Jak Bushati e Dom Ndre Zadeja.
Cattedrale di Scutari - Albania. Una Teca contenente i resti di Don Dede Malaj, Dom Jak Bushati e Dom Ndre Zadeja.Cattedrale di Scutari - Albania. Una Teca contenente i resti di Don Dede Malaj, Dom Jak Bushati e Dom Ndre Zadeja.
Cattedrale di Scutari - Albania.
Cattedrale di Scutari - Albania.Cattedrale di Scutari - Albania.
Cattedrale di Scutari - Albania. Sopra i resti di Dom Ndre Zadeja, secondo martire ad essere ucciso. Sotto, invece, ci sono dei mattoni appartenenti al muro del cimitero cattolico di Scutari dove venivano fucilati i prigionieri.
Cattedrale di Scutari - Albania. Sopra i resti di Dom Ndre Zadeja, secondo martire ad essere ucciso. Sotto, invece, ci sono dei mattoni appartenenti al muro del cimitero cattolico di Scutari dove venivano fucilati i prigionieri.Cattedrale di Scutari - Albania. Sopra i resti di Dom Ndre Zadeja, secondo martire ad essere ucciso. Sotto, invece, ci sono dei mattoni appartenenti al muro del cimitero cattolico di Scutari dove venivano fucilati i prigionieri.
Cattedrale di Scutari - Albania.
Cattedrale di Scutari - Albania.Cattedrale di Scutari - Albania.
Cattedrale di Scutari - Albania. Soffitto della cattedrale restato inalterato.
Cattedrale di Scutari - Albania. Soffitto della cattedrale restato inalterato.Cattedrale di Scutari - Albania. Soffitto della cattedrale restato inalterato.
Cattedrale di Scutari - Albania.
Cattedrale di Scutari - Albania.Cattedrale di Scutari - Albania.
Cattedrale di Scutari - Albania.
Cattedrale di Scutari - Albania.Cattedrale di Scutari - Albania.
Fra Vincenzo Focà - Convento Francescano dell'ordine dei frati minori - Scutari - Albania.
Fra Vincenzo Focà - Convento Francescano dell'ordine dei frati minori - Scutari - Albania.Fra Vincenzo Focà - Convento Francescano dell'ordine dei frati minori - Scutari - Albania.
Fra Vincenzo Focà - Convento Francescano dell'ordine dei frati minori - Scutari - Albania. Calabrese di 55 anni, vive ne convento dei Frati Minori da 25 anni. Fra Vincenzo ricopre il ruolo di vice postulatore della causa dei Martiri, della conferenza episcopale Albanese. Il suo compito è stato quello di trovare testimoni oculari o per sentito dire e portarli al Tribunale ecclesiastico. Testimonianze riguardanti ogni Martire per cercare di fare chiarezza sulla storia degli avvenimenti di quel periodo. L'iter era quello di svolgere un pre-Interrogatorio al testimone e, nel caso fosse credibile, portarlo al tribunale ecclesiastico dove veniva interrogato di nuovo e verbalizzato da un notaio. Alla fine, tutti gli atti sono stati sigillati a fuoco e portati alla Santa Sede personalmente dall'arcivescovo. Il Processo di beatificazione è durato circa 8 anni, dal 10 Novembre 2002 fino al 8 dicembre 2010. Alla fine del processo sono state consegnate all'incirca 800 pagine, il posizio, a tutti i cardinali della congregazione dei Santi, votato all'unanume, il Papa ha dato il consenso per la Beatificazione. Il Postulatore era Padre Leonardo di Pinto, autore di due libri sulla vita di ogni martire basato su tutto il materiale raccolto.
Fra Vincenzo Focà - Convento Francescano dell'ordine dei frati minori - Scutari - Albania. Calabrese di 55 anni, vive ne convento dei Frati Minori da 25 anni. Fra Vincenzo ricopre il ruolo di vice postulatore della causa dei Martiri, della conferenza episcopale Albanese. Il suo compito è stato quello di trovare testimoni oculari o per sentito dire e portarli al Tribunale ecclesiastico. Testimonianze riguardanti ogni Martire per cercare di fare chiarezza sulla storia degli avvenimenti di quel periodo. L'iter era quello di svolgere un pre-Interrogatorio al testimone e, nel caso fosse credibile, portarlo al tribunale ecclesiastico dove veniva interrogato di nuovo e verbalizzato da un notaio. Alla fine, tutti gli atti sono stati sigillati a fuoco e portati alla Santa Sede personalmente dall'arcivescovo. Il Processo di beatificazione è durato circa 8 anni, dal 10 Novembre 2002 fino al 8 dicembre 2010. Alla fine del processo sono state consegnate all'incirca 800 pagine, il posizio, a tutti i cardinali della congregazione dei Santi, votato all'unanume, il Papa ha dato il consenso per la Beatificazione. Il Postulatore era Padre Leonardo di Pinto, autore di due libri sulla vita di ogni martire basato su tutto il materiale raccolto.Fra Vincenzo Focà - Convento Francescano dell'ordine dei frati minori - Scutari - Albania. Calabrese di 55 anni, vive ne convento dei Frati Minori da 25 anni. Fra Vincenzo ricopre il ruolo di vice postulatore della causa dei Martiri, della conferenza episcopale Albanese. Il suo compito è stato quello di trovare testimoni oculari o per sentito dire e portarli al Tribunale ecclesiastico. Testimonianze riguardanti ogni Martire per cercare di fare chiarezza sulla storia degli avvenimenti di quel periodo. L'iter era quello di svolgere un pre-Interrogatorio al testimone e, nel caso fosse credibile, portarlo al tribunale ecclesiastico dove veniva interrogato di nuovo e verbalizzato da un notaio. Alla fine, tutti gli atti sono stati sigillati a fuoco e portati alla Santa Sede personalmente dall'arcivescovo. Il Processo di beatificazione è durato circa 8 anni, dal 10 Novembre 2002 fino al 8 dicembre 2010. Alla fine del processo sono state consegnate all'incirca 800 pagine, il posizio, a tutti i cardinali della congregazione dei Santi, votato all'unanume, il Papa ha dato il consenso per la Beatificazione. Il Postulatore era Padre Leonardo di Pinto, autore di due libri sulla vita di ogni martire basato su tutto il materiale raccolto.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania. Bunker di vario formato fatti costruire da Enver Hoxha in tutta l'albania. Molti sono stati distrutti con la dinamite per ricavarne il ferro, altri usati come deposito della popolazione. Questo tipo di bunker era capace di contenere un carroarmato.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania. Bunker di vario formato fatti costruire da Enver Hoxha in tutta l'albania. Molti sono stati distrutti con la dinamite per ricavarne il ferro, altri usati come deposito della popolazione. Questo tipo di bunker era capace di contenere un carroarmato.Bunker nei pressi di Scutari - Albania. Bunker di vario formato fatti costruire da Enver Hoxha in tutta l'albania. Molti sono stati distrutti con la dinamite per ricavarne il ferro, altri usati come deposito della popolazione. Questo tipo di bunker era capace di contenere un carroarmato.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania. Bunker di vario formato fatto costruire da Enver Hoxha in tutta l?albania. Molti sono stati distrutti con la dinamite per ricavarne il ferro, altri usati come deposito della popolazione. Questo tipo di bunker poteva contenere uno o al massimo due persone.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania. Bunker di vario formato fatto costruire da Enver Hoxha in tutta l?albania. Molti sono stati distrutti con la dinamite per ricavarne il ferro, altri usati come deposito della popolazione. Questo tipo di bunker poteva contenere uno o al massimo due persone.Bunker nei pressi di Scutari - Albania. Bunker di vario formato fatto costruire da Enver Hoxha in tutta l?albania. Molti sono stati distrutti con la dinamite per ricavarne il ferro, altri usati come deposito della popolazione. Questo tipo di bunker poteva contenere uno o al massimo due persone.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania. Bunker di vario formato fatto costruire da Enver Hoxha in tutta l?albania. Molti sono stati distrutti con la dinamite per ricavarne il ferro, altri usati come deposito della popolazione. Questo è un bunker di medio formato e come si può osservare è utilizzato da questa famiglia albanese come deposito.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania. Bunker di vario formato fatto costruire da Enver Hoxha in tutta l?albania. Molti sono stati distrutti con la dinamite per ricavarne il ferro, altri usati come deposito della popolazione. Questo è un bunker di medio formato e come si può osservare è utilizzato da questa famiglia albanese come deposito.Bunker nei pressi di Scutari - Albania. Bunker di vario formato fatto costruire da Enver Hoxha in tutta l?albania. Molti sono stati distrutti con la dinamite per ricavarne il ferro, altri usati come deposito della popolazione. Questo è un bunker di medio formato e come si può osservare è utilizzato da questa famiglia albanese come deposito.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Bunker nei pressi di Scutari - Albania.Bunker nei pressi di Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini, nata nel 1935, è la nipote del Mons. Frano Gjini, Martire e Beato. Roza da piccola, in estate, andava con la mamma ad Orosh (il padre non lo ha mai conosciuto) per incontrare lo zio Frano e sua nonna. Il viaggio dura ogni volta circa 2 giorni e Rosa a circa 6 anni viene legata con una corda sul cavallo durante il viaggio. Nel 1945 viene affidato allo zio, allora già Mons., il titolo di delegato apostolico in albania, rimasto vacante perché Mons. Nigris, italiano, non gli fu concesso il ritorno in Albania. Successivamente viene arrestato nel monastero francescano accusato di essere una spia del vaticano. Rosa ha 10 anni quando lo zio è detenuto nel convento/prigione francescano e gli è proibito vederlo. Un giorno sua mamma la porta al muro del convento alzandola con le braccia per cercare di fargli vedere lo zio, in alto vede lo zio alla finestra che la guarda e la saluta, quella sarà l’ultima volta che lo vedrà. Roza cresce con sua mamma e la nonna materna, mentre lo zio vive con sua sorella. Quando la mamma si è sposata lo zio era arcivescovo. A 15 anni fa la cassiera per cercare di aiutare la madre, vivono chiuse in casa per paura, ormai erano ‘marchiate’ a causa dello zio. All’età di 19 anni si trova in procinto di essere cacciata dal lavoro ma, con l’aiuto di un paio di persone e dato che quando lo zio è stato arrestato aveva solo 6 anni, mantiene il posto fino alla pensione. Vive ancora a Scutari nei pressi del convento Francescano.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini, nata nel 1935, è la nipote del Mons. Frano Gjini, Martire e Beato. Roza da piccola, in estate, andava con la mamma ad Orosh (il padre non lo ha mai conosciuto) per incontrare lo zio Frano e sua nonna. Il viaggio dura ogni volta circa 2 giorni e Rosa a circa 6 anni viene legata con una corda sul cavallo durante il viaggio. Nel 1945 viene affidato allo zio, allora già Mons., il titolo di delegato apostolico in albania, rimasto vacante perché Mons. Nigris, italiano, non gli fu concesso il ritorno in Albania. Successivamente viene arrestato nel monastero francescano accusato di essere una spia del vaticano. Rosa ha 10 anni quando lo zio è detenuto nel convento/prigione francescano e gli è proibito vederlo. Un giorno sua mamma la porta al muro del convento alzandola con le braccia per cercare di fargli vedere lo zio, in alto vede lo zio alla finestra che la guarda e la saluta, quella sarà l’ultima volta che lo vedrà. Roza cresce con sua mamma e la nonna materna, mentre lo zio vive con sua sorella. Quando la mamma si è sposata lo zio era arcivescovo. A 15 anni fa la cassiera per cercare di aiutare la madre, vivono chiuse in casa per paura, ormai erano ‘marchiate’ a causa dello zio. All’età di 19 anni si trova in procinto di essere cacciata dal lavoro ma, con l’aiuto di un paio di persone e dato che quando lo zio è stato arrestato aveva solo 6 anni, mantiene il posto fino alla pensione. Vive ancora a Scutari nei pressi del convento Francescano.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini, nata nel 1935, è la nipote del Mons. Frano Gjini, Martire e Beato. Roza da piccola, in estate, andava con la mamma ad Orosh (il padre non lo ha mai conosciuto) per incontrare lo zio Frano e sua nonna. Il viaggio dura ogni volta circa 2 giorni e Rosa a circa 6 anni viene legata con una corda sul cavallo durante il viaggio. Nel 1945 viene affidato allo zio, allora già Mons., il titolo di delegato apostolico in albania, rimasto vacante perché Mons. Nigris, italiano, non gli fu concesso il ritorno in Albania. Successivamente viene arrestato nel monastero francescano accusato di essere una spia del vaticano. Rosa ha 10 anni quando lo zio è detenuto nel convento/prigione francescano e gli è proibito vederlo. Un giorno sua mamma la porta al muro del convento alzandola con le braccia per cercare di fargli vedere lo zio, in alto vede lo zio alla finestra che la guarda e la saluta, quella sarà l’ultima volta che lo vedrà. Roza cresce con sua mamma e la nonna materna, mentre lo zio vive con sua sorella. Quando la mamma si è sposata lo zio era arcivescovo. A 15 anni fa la cassiera per cercare di aiutare la madre, vivono chiuse in casa per paura, ormai erano ‘marchiate’ a causa dello zio. All’età di 19 anni si trova in procinto di essere cacciata dal lavoro ma, con l’aiuto di un paio di persone e dato che quando lo zio è stato arrestato aveva solo 6 anni, mantiene il posto fino alla pensione. Vive ancora a Scutari nei pressi del convento Francescano.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini con la mamma.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini con la mamma.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini con la mamma.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini con Fra Vincenzo Focà nella camera da letto che gli mostra delle foto.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini con Fra Vincenzo Focà nella camera da letto che gli mostra delle foto.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini con Fra Vincenzo Focà nella camera da letto che gli mostra delle foto.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Fra Vincenzo mostra delle foto della famiglia Gjini.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Fra Vincenzo mostra delle foto della famiglia Gjini.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Fra Vincenzo mostra delle foto della famiglia Gjini.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Una foto di famiglia con Frano Gjini, allora non ancora vescovo.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Una foto di famiglia con Frano Gjini, allora non ancora vescovo.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Una foto di famiglia con Frano Gjini, allora non ancora vescovo.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Fano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini da piccola.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Fano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini da piccola.Roza Gjini - Nipote del Mons. Fano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini da piccola.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Fano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Fano Gjini - Scutari - Albania.Roza Gjini - Nipote del Mons. Fano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Foto di famiglia con il Mons. Frano Gjini.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Foto di famiglia con il Mons. Frano Gjini.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Foto di famiglia con il Mons. Frano Gjini.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Mamma e papà di Roza.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Mamma e papà di Roza.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Mamma e papà di Roza.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. La medaglia data dal presidente della repubblica Sali Berisha a Roza per lo zio Martire nel 1993.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. La medaglia data dal presidente della repubblica Sali Berisha a Roza per lo zio Martire nel 1993.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. La medaglia data dal presidente della repubblica Sali Berisha a Roza per lo zio Martire nel 1993.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Fano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini con Fra Vincenzo Focà con la medaglia. Fra Vincenzo e Roza l'hanno ritirata insieme.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Fano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini con Fra Vincenzo Focà con la medaglia. Fra Vincenzo e Roza l'hanno ritirata insieme.Roza Gjini - Nipote del Mons. Fano Gjini - Scutari - Albania. Roza Gjini con Fra Vincenzo Focà con la medaglia. Fra Vincenzo e Roza l'hanno ritirata insieme.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. L'attestazione di decoro per Mons. Frano Gjini dal presidente della repubblica Bujar Nishani nel 2016.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. L'attestazione di decoro per Mons. Frano Gjini dal presidente della repubblica Bujar Nishani nel 2016.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. L'attestazione di decoro per Mons. Frano Gjini dal presidente della repubblica Bujar Nishani nel 2016.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza all'ingresso della camera da letto.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza all'ingresso della camera da letto.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. Roza all'ingresso della camera da letto.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. La camera da letto.
Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. La camera da letto.Roza Gjini - Nipote del Mons. Frano Gjini - Scutari - Albania. La camera da letto.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Gjovalin nasce nel 1928 a Scutari. All’età di 17 anni fa parte di un’associazione chiamata “Unione Albanese” che ha lo scopo di opporsi al regime in modo pacifico e non violento. Gjovalin viene arrestato il 27 Novembre 1945 dopo la distribuzione di volantini informativi contro il regime. Viene torturato con un telefono a manovella, infilandogli i fili nelle orecchie attraversati dalla corrente, causa principale della sua sordità. Gjovalin non confesserà mai niente. Nel 1946 è la volta del processo, dove erano presenti Padre Fausti, Dajani, allora rettore del seminario di Scutari, Frate Shllaku e Mark çuni, seminarista fondatore dell’Unione Albanese. Nel processo viene condannato a 101 anni di prigione ma un’avvocato amico del fratello fece ridurre la pena a 30 anni. Successivamente viene trasferito in diversi campi di lavoro in condizioni disumane dove riesce a sopravvivere. Il 27 Novembre 1951 fu scarcerato dopo 6 anni grazie ad un’amnistia, inizia a fare il bracciante in una cooperativa agricola fino al nuovo arresto nel 25 Maggio del 1959, dove viene nuovamente torturato. Fu catturato per due false testimonianze. Dopo l’arresto gira di nuovo diversi campi di lavoro fino alla scarcerazione il 5 maggio 1964. Nel 1968 si sposa clandestinamente e per vivere fa il fabbro fino alla pensione. Oggi Gjovalin ha 92 anni e vive a Scutari con sua moglie.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Gjovalin nasce nel 1928 a Scutari. All’età di 17 anni fa parte di un’associazione chiamata “Unione Albanese” che ha lo scopo di opporsi al regime in modo pacifico e non violento. Gjovalin viene arrestato il 27 Novembre 1945 dopo la distribuzione di volantini informativi contro il regime. Viene torturato con un telefono a manovella, infilandogli i fili nelle orecchie attraversati dalla corrente, causa principale della sua sordità. Gjovalin non confesserà mai niente. Nel 1946 è la volta del processo, dove erano presenti Padre Fausti, Dajani, allora rettore del seminario di Scutari, Frate Shllaku e Mark çuni, seminarista fondatore dell’Unione Albanese. Nel processo viene condannato a 101 anni di prigione ma un’avvocato amico del fratello fece ridurre la pena a 30 anni. Successivamente viene trasferito in diversi campi di lavoro in condizioni disumane dove riesce a sopravvivere. Il 27 Novembre 1951 fu scarcerato dopo 6 anni grazie ad un’amnistia, inizia a fare il bracciante in una cooperativa agricola fino al nuovo arresto nel 25 Maggio del 1959, dove viene nuovamente torturato. Fu catturato per due false testimonianze. Dopo l’arresto gira di nuovo diversi campi di lavoro fino alla scarcerazione il 5 maggio 1964. Nel 1968 si sposa clandestinamente e per vivere fa il fabbro fino alla pensione. Oggi Gjovalin ha 92 anni e vive a Scutari con sua moglie.Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Gjovalin nasce nel 1928 a Scutari. All’età di 17 anni fa parte di un’associazione chiamata “Unione Albanese” che ha lo scopo di opporsi al regime in modo pacifico e non violento. Gjovalin viene arrestato il 27 Novembre 1945 dopo la distribuzione di volantini informativi contro il regime. Viene torturato con un telefono a manovella, infilandogli i fili nelle orecchie attraversati dalla corrente, causa principale della sua sordità. Gjovalin non confesserà mai niente. Nel 1946 è la volta del processo, dove erano presenti Padre Fausti, Dajani, allora rettore del seminario di Scutari, Frate Shllaku e Mark çuni, seminarista fondatore dell’Unione Albanese. Nel processo viene condannato a 101 anni di prigione ma un’avvocato amico del fratello fece ridurre la pena a 30 anni. Successivamente viene trasferito in diversi campi di lavoro in condizioni disumane dove riesce a sopravvivere. Il 27 Novembre 1951 fu scarcerato dopo 6 anni grazie ad un’amnistia, inizia a fare il bracciante in una cooperativa agricola fino al nuovo arresto nel 25 Maggio del 1959, dove viene nuovamente torturato. Fu catturato per due false testimonianze. Dopo l’arresto gira di nuovo diversi campi di lavoro fino alla scarcerazione il 5 maggio 1964. Nel 1968 si sposa clandestinamente e per vivere fa il fabbro fino alla pensione. Oggi Gjovalin ha 92 anni e vive a Scutari con sua moglie.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania.Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Gjovalin nasce nel 1928 a Scutari. All’età di 17 anni fa parte di un’associazione chiamata “Unione Albanese” che ha lo scopo di opporsi al regime in modo pacifico e non violento. Gjovalin viene arrestato il 27 Novembre 1945 dopo la distribuzione di volantini informativi contro il regime. Viene torturato con un telefono a manovella, infilandogli i fili nelle orecchie attraversati dalla corrente, causa principale della sua sordità. Gjovalin non confesserà mai niente. Nel 1946 è la volta del processo, dove erano presenti Padre Fausti, Dajani, allora rettore del seminario di Scutari, Frate Shllaku e Mark çuni, seminarista fondatore dell’Unione Albanese. Nel processo viene condannato a 101 anni di prigione ma un’avvocato amico del fratello fece ridurre la pena a 30 anni. Successivamente viene trasferito in diversi campi di lavoro in condizioni disumane dove riesce a sopravvivere. Il 27 Novembre 1951 fu scarcerato dopo 6 anni grazie ad un’amnistia, inizia a fare il bracciante in una cooperativa agricola fino al nuovo arresto nel 25 Maggio del 1959, dove viene nuovamente torturato. Fu catturato per due false testimonianze. Dopo l’arresto gira di nuovo diversi campi di lavoro fino alla scarcerazione il 5 maggio 1964. Nel 1968 si sposa clandestinamente e per vivere fa il fabbro fino alla pensione. Oggi Gjovalin ha 92 anni e vive a Scutari con sua moglie.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Gjovalin nasce nel 1928 a Scutari. All’età di 17 anni fa parte di un’associazione chiamata “Unione Albanese” che ha lo scopo di opporsi al regime in modo pacifico e non violento. Gjovalin viene arrestato il 27 Novembre 1945 dopo la distribuzione di volantini informativi contro il regime. Viene torturato con un telefono a manovella, infilandogli i fili nelle orecchie attraversati dalla corrente, causa principale della sua sordità. Gjovalin non confesserà mai niente. Nel 1946 è la volta del processo, dove erano presenti Padre Fausti, Dajani, allora rettore del seminario di Scutari, Frate Shllaku e Mark çuni, seminarista fondatore dell’Unione Albanese. Nel processo viene condannato a 101 anni di prigione ma un’avvocato amico del fratello fece ridurre la pena a 30 anni. Successivamente viene trasferito in diversi campi di lavoro in condizioni disumane dove riesce a sopravvivere. Il 27 Novembre 1951 fu scarcerato dopo 6 anni grazie ad un’amnistia, inizia a fare il bracciante in una cooperativa agricola fino al nuovo arresto nel 25 Maggio del 1959, dove viene nuovamente torturato. Fu catturato per due false testimonianze. Dopo l’arresto gira di nuovo diversi campi di lavoro fino alla scarcerazione il 5 maggio 1964. Nel 1968 si sposa clandestinamente e per vivere fa il fabbro fino alla pensione. Oggi Gjovalin ha 92 anni e vive a Scutari con sua moglie.Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Gjovalin nasce nel 1928 a Scutari. All’età di 17 anni fa parte di un’associazione chiamata “Unione Albanese” che ha lo scopo di opporsi al regime in modo pacifico e non violento. Gjovalin viene arrestato il 27 Novembre 1945 dopo la distribuzione di volantini informativi contro il regime. Viene torturato con un telefono a manovella, infilandogli i fili nelle orecchie attraversati dalla corrente, causa principale della sua sordità. Gjovalin non confesserà mai niente. Nel 1946 è la volta del processo, dove erano presenti Padre Fausti, Dajani, allora rettore del seminario di Scutari, Frate Shllaku e Mark çuni, seminarista fondatore dell’Unione Albanese. Nel processo viene condannato a 101 anni di prigione ma un’avvocato amico del fratello fece ridurre la pena a 30 anni. Successivamente viene trasferito in diversi campi di lavoro in condizioni disumane dove riesce a sopravvivere. Il 27 Novembre 1951 fu scarcerato dopo 6 anni grazie ad un’amnistia, inizia a fare il bracciante in una cooperativa agricola fino al nuovo arresto nel 25 Maggio del 1959, dove viene nuovamente torturato. Fu catturato per due false testimonianze. Dopo l’arresto gira di nuovo diversi campi di lavoro fino alla scarcerazione il 5 maggio 1964. Nel 1968 si sposa clandestinamente e per vivere fa il fabbro fino alla pensione. Oggi Gjovalin ha 92 anni e vive a Scutari con sua moglie.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Gjovalin da giovane.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Gjovalin da giovane.Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Gjovalin da giovane.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. La moglie di Gjovalin da giovane, ora 84 in cattive condizioni di salute.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. La moglie di Gjovalin da giovane, ora 84 in cattive condizioni di salute.Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. La moglie di Gjovalin da giovane, ora 84 in cattive condizioni di salute.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. La Mamma di Gjovalin.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. La Mamma di Gjovalin.Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. La Mamma di Gjovalin.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania.Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Il papà di Gjovalin.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Il papà di Gjovalin.Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. Il papà di Gjovalin.
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. I 39 processati nel 1946. Nel cerchio bianco è presente Gjovalin Zezaj (a destra) e Zef Mirdita (a sinistra).
Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. I 39 processati nel 1946. Nel cerchio bianco è presente Gjovalin Zezaj (a destra) e Zef Mirdita (a sinistra).Gjovalin Zezaj - Scutari - Albania. I 39 processati nel 1946. Nel cerchio bianco è presente Gjovalin Zezaj (a destra) e Zef Mirdita (a sinistra).
Paulin Ujka e Meri Buka - Scutari - Albania. Paulin fa l’idraulico, mentre Meri è un’insegnante. Sono sposati dal 1984 con un matrimonio civile, nel 1986 celebrano il matrimonio cattolico di nascosto. Hanno tre figli, battezzati di nascosto, e due nipotini. Mentre lavoravano durante il regime per 1 kg di pane, zucchero e olio al giorno, Meri contrae la peste e resta in ospedale per mesi. Alla caduta del regime Meri ha realizzato il suo sogno, ha frequentato l’Università a 40 anni ed è diventata Insegnante. Il cognome originario della famiglia di Meri non è Buka, ma Mirdita. Suo padre era Zef Mirdita. Zef a 20 anni frequentava il liceo Illyrikum, fu cofondatore e poi segretario dell’Unione Albanese, nonché grande amico di Gjovalin Zezaj, all’epoca diciassettenne. Venne arrestato con Gjovalin ed altri studenti appartenenti all’associazione. Al processo gli diedero 101 anni che poi furono tramutati in 30, uscì nel 1958 a 32 anni grazie ad un’amnistia, dopo aver trascorso 12 anni nel carcere di Burrell. Una volta libero fu ordinato diacono permanente e cambiò il suo cognome in Buka, per cercare di aiutare le figlie, ormai con un padre “Nemico del popolo”. In prigione Zef, come Gjovalin, non parlò, ma fu torturato in diversi modi. Appena entrato in carcere gli ruppero il naso e gli misero i cavi elettrici nelle orecchie, oltre ad essere bastonato fu vittima di una tortura piuttosto singolare. Gli misero delle pallottole fra le dita stringendole fino a rompergli qualche dito della mano. Oltre a terrorizzarlo una volta simulando una fucilazione.
Paulin Ujka e Meri Buka - Scutari - Albania. Paulin fa l’idraulico, mentre Meri è un’insegnante. Sono sposati dal 1984 con un matrimonio civile, nel 1986 celebrano il matrimonio cattolico di nascosto. Hanno tre figli, battezzati di nascosto, e due nipotini. Mentre lavoravano durante il regime per 1 kg di pane, zucchero e olio al giorno, Meri contrae la peste e resta in ospedale per mesi. Alla caduta del regime Meri ha realizzato il suo sogno, ha frequentato l’Università a 40 anni ed è diventata Insegnante. Il cognome originario della famiglia di Meri non è Buka, ma Mirdita. Suo padre era Zef Mirdita. Zef a 20 anni frequentava il liceo Illyrikum, fu cofondatore e poi segretario dell’Unione Albanese, nonché grande amico di Gjovalin Zezaj, all’epoca diciassettenne. Venne arrestato con Gjovalin ed altri studenti appartenenti all’associazione. Al processo gli diedero 101 anni che poi furono tramutati in 30, uscì nel 1958 a 32 anni grazie ad un’amnistia, dopo aver trascorso 12 anni nel carcere di Burrell. Una volta libero fu ordinato diacono permanente e cambiò il suo cognome in Buka, per cercare di aiutare le figlie, ormai con un padre “Nemico del popolo”. In prigione Zef, come Gjovalin, non parlò, ma fu torturato in diversi modi. Appena entrato in carcere gli ruppero il naso e gli misero i cavi elettrici nelle orecchie, oltre ad essere bastonato fu vittima di una tortura piuttosto singolare. Gli misero delle pallottole fra le dita stringendole fino a rompergli qualche dito della mano. Oltre a terrorizzarlo una volta simulando una fucilazione.Paulin Ujka e Meri Buka - Scutari - Albania. Paulin fa l’idraulico, mentre Meri è un’insegnante. Sono sposati dal 1984 con un matrimonio civile, nel 1986 celebrano il matrimonio cattolico di nascosto. Hanno tre figli, battezzati di nascosto, e due nipotini. Mentre lavoravano durante il regime per 1 kg di pane, zucchero e olio al giorno, Meri contrae la peste e resta in ospedale per mesi. Alla caduta del regime Meri ha realizzato il suo sogno, ha frequentato l’Università a 40 anni ed è diventata Insegnante. Il cognome originario della famiglia di Meri non è Buka, ma Mirdita. Suo padre era Zef Mirdita. Zef a 20 anni frequentava il liceo Illyrikum, fu cofondatore e poi segretario dell’Unione Albanese, nonché grande amico di Gjovalin Zezaj, all’epoca diciassettenne. Venne arrestato con Gjovalin ed altri studenti appartenenti all’associazione. Al processo gli diedero 101 anni che poi furono tramutati in 30, uscì nel 1958 a 32 anni grazie ad un’amnistia, dopo aver trascorso 12 anni nel carcere di Burrell. Una volta libero fu ordinato diacono permanente e cambiò il suo cognome in Buka, per cercare di aiutare le figlie, ormai con un padre “Nemico del popolo”. In prigione Zef, come Gjovalin, non parlò, ma fu torturato in diversi modi. Appena entrato in carcere gli ruppero il naso e gli misero i cavi elettrici nelle orecchie, oltre ad essere bastonato fu vittima di una tortura piuttosto singolare. Gli misero delle pallottole fra le dita stringendole fino a rompergli qualche dito della mano. Oltre a terrorizzarlo una volta simulando una fucilazione.
Barbullsh - Albania. La stradina che porta alla chiesa.
Barbullsh - Albania. La stradina che porta alla chiesa.Barbullsh - Albania. La stradina che porta alla chiesa.
Barbullsh - Albania.
Barbullsh - Albania.Barbullsh - Albania.
Barbullsh - Albania.
Barbullsh - Albania.Barbullsh - Albania.
Barbullsh - Albania.
Barbullsh - Albania.Barbullsh - Albania.
Barbullsh - Albania. La chiesa di barbullsh, dove venne arrestato l'attuale cardinale Ernest Simoni.
Barbullsh - Albania. La chiesa di barbullsh, dove venne arrestato l'attuale cardinale Ernest Simoni.Barbullsh - Albania. La chiesa di barbullsh, dove venne arrestato l'attuale cardinale Ernest Simoni.
Seminario di Scutari - Scutari - Albania.
Seminario di Scutari - Scutari - Albania.Seminario di Scutari - Scutari - Albania.
Seminario di Scutari - Scutari - Albania.
Seminario di Scutari - Scutari - Albania.Seminario di Scutari - Scutari - Albania.
Seminario di Scutari - Scutari - Albania.
Seminario di Scutari - Scutari - Albania.Seminario di Scutari - Scutari - Albania.
Don Leonardo Falco - Seminario di Scutari - Albania. Don Leonardo Falco è il Rettore del seminario di Scutari. Nasce il 18/02/1970 a Saviano (NA). Diventa prete a 25 anni. Nel 92, 93 e 94 visita più volte l'Albania, tramite esperienze missionarie organizzate dai gesuiti e dal seminario di Napoli. Nell'Ottobre del 96' gli viene affidata la parrocchia di Sheldi e Rragam dove rimane fino al 2002 e nel frattempo ricopre anche la carica da vicerettore del seminario. Dal 2002 al 2005 è vice rettore del seminario, poi gli viene assegnata la parrocchia di Lauro (NA) in Italia, dove rimane fino al 2012. Nel 2013 consegue un Master in informazione a Roma e il 1 settembre del 2013 viene nominato Rettore del seminario di scutari. Oggi vive a Scutari ed è Il rettore del Seminario di Scutari.
Don Leonardo Falco - Seminario di Scutari - Albania. Don Leonardo Falco è il Rettore del seminario di Scutari. Nasce il 18/02/1970 a Saviano (NA). Diventa prete a 25 anni. Nel 92, 93 e 94 visita più volte l'Albania, tramite esperienze missionarie organizzate dai gesuiti e dal seminario di Napoli. Nell'Ottobre del 96' gli viene affidata la parrocchia di Sheldi e Rragam dove rimane fino al 2002 e nel frattempo ricopre anche la carica da vicerettore del seminario. Dal 2002 al 2005 è vice rettore del seminario, poi gli viene assegnata la parrocchia di Lauro (NA) in Italia, dove rimane fino al 2012. Nel 2013 consegue un Master in informazione a Roma e il 1 settembre del 2013 viene nominato Rettore del seminario di scutari. Oggi vive a Scutari ed è Il rettore del Seminario di Scutari.Don Leonardo Falco - Seminario di Scutari - Albania. Don Leonardo Falco è il Rettore del seminario di Scutari. Nasce il 18/02/1970 a Saviano (NA). Diventa prete a 25 anni. Nel 92, 93 e 94 visita più volte l'Albania, tramite esperienze missionarie organizzate dai gesuiti e dal seminario di Napoli. Nell'Ottobre del 96' gli viene affidata la parrocchia di Sheldi e Rragam dove rimane fino al 2002 e nel frattempo ricopre anche la carica da vicerettore del seminario. Dal 2002 al 2005 è vice rettore del seminario, poi gli viene assegnata la parrocchia di Lauro (NA) in Italia, dove rimane fino al 2012. Nel 2013 consegue un Master in informazione a Roma e il 1 settembre del 2013 viene nominato Rettore del seminario di scutari. Oggi vive a Scutari ed è Il rettore del Seminario di Scutari.
Cappella del seminario di Scutari - Albania.
Cappella del seminario di Scutari - Albania.Cappella del seminario di Scutari - Albania.
Cappella del seminario di Scutari - Albania.
Cappella del seminario di Scutari - Albania.Cappella del seminario di Scutari - Albania.
Cappella del seminario di Scutari - Albania. I Martiri del Regime.
Cappella del seminario di Scutari - Albania. I Martiri del Regime.Cappella del seminario di Scutari - Albania. I Martiri del Regime.
Cappella del seminario di Scutari - Albania.
Cappella del seminario di Scutari - Albania.Cappella del seminario di Scutari - Albania.
Cappella del seminario di Scutari - Albania.
Cappella del seminario di Scutari - Albania.Cappella del seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania. Gjergj Simoni nasce l’8 Dicembre nel 1933, è il fratello di Zef Simoni, autore del libro “Luci nella Tenebra”, diventato vescovo dopo la caduta del regime. Per vivere lavora come operaio all’idrocentrale di Vau Dejes. Tra il 1946 e il 1950 la polizia occupa l’arcivescovado, Gjergj e suo fratello si mettono d’accordo con il vescovo per nascondere oggetti importanti del palazzo. Per 2 mesi Gjergj, di notte, riempie 2 sacchi e li porta a casa per sotterrarli nel giardino. Sotterra ostensori, calici, vesti sacre, stole e 10 sacchi di libri, tra cui i suoi scritti e del fratello Zef. Un giorno la polizia perquisisce la casa e, scavando nel giardino, trova tutto il materiale, per questo viene arrestato il 27 settembre del 1976, dopo suo fratello, 5 settimane prima. Nel maggio del 1977 viene trasferito a Ballsh, dopo di che nel 1982 viene portato a Qafa e Barit. Tre - quattro mesi più tardi è la volta del carcere di Spaç, dove si trova anche ernest troshani, oggi cardinale. Nel carcere di Spaç, durante la detenzione, apprende la morte di Hoxha e sarà per lui l’ultimo luogo di detenzione prima di essere liberato. Il 20 Aprile del 1991 diventa prete e celebra la sua prima messa una settimana dopo. Oggi Don Gjerji vive a scutari e della sua famiglia è rimasta solo la sorella, dopo la morte di sua mamma e del fratello Zef.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania. Gjergj Simoni nasce l’8 Dicembre nel 1933, è il fratello di Zef Simoni, autore del libro “Luci nella Tenebra”, diventato vescovo dopo la caduta del regime. Per vivere lavora come operaio all’idrocentrale di Vau Dejes. Tra il 1946 e il 1950 la polizia occupa l’arcivescovado, Gjergj e suo fratello si mettono d’accordo con il vescovo per nascondere oggetti importanti del palazzo. Per 2 mesi Gjergj, di notte, riempie 2 sacchi e li porta a casa per sotterrarli nel giardino. Sotterra ostensori, calici, vesti sacre, stole e 10 sacchi di libri, tra cui i suoi scritti e del fratello Zef. Un giorno la polizia perquisisce la casa e, scavando nel giardino, trova tutto il materiale, per questo viene arrestato il 27 settembre del 1976, dopo suo fratello, 5 settimane prima. Nel maggio del 1977 viene trasferito a Ballsh, dopo di che nel 1982 viene portato a Qafa e Barit. Tre - quattro mesi più tardi è la volta del carcere di Spaç, dove si trova anche ernest troshani, oggi cardinale. Nel carcere di Spaç, durante la detenzione, apprende la morte di Hoxha e sarà per lui l’ultimo luogo di detenzione prima di essere liberato. Il 20 Aprile del 1991 diventa prete e celebra la sua prima messa una settimana dopo. Oggi Don Gjerji vive a scutari e della sua famiglia è rimasta solo la sorella, dopo la morte di sua mamma e del fratello Zef.Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania. Gjergj Simoni nasce l’8 Dicembre nel 1933, è il fratello di Zef Simoni, autore del libro “Luci nella Tenebra”, diventato vescovo dopo la caduta del regime. Per vivere lavora come operaio all’idrocentrale di Vau Dejes. Tra il 1946 e il 1950 la polizia occupa l’arcivescovado, Gjergj e suo fratello si mettono d’accordo con il vescovo per nascondere oggetti importanti del palazzo. Per 2 mesi Gjergj, di notte, riempie 2 sacchi e li porta a casa per sotterrarli nel giardino. Sotterra ostensori, calici, vesti sacre, stole e 10 sacchi di libri, tra cui i suoi scritti e del fratello Zef. Un giorno la polizia perquisisce la casa e, scavando nel giardino, trova tutto il materiale, per questo viene arrestato il 27 settembre del 1976, dopo suo fratello, 5 settimane prima. Nel maggio del 1977 viene trasferito a Ballsh, dopo di che nel 1982 viene portato a Qafa e Barit. Tre - quattro mesi più tardi è la volta del carcere di Spaç, dove si trova anche ernest troshani, oggi cardinale. Nel carcere di Spaç, durante la detenzione, apprende la morte di Hoxha e sarà per lui l’ultimo luogo di detenzione prima di essere liberato. Il 20 Aprile del 1991 diventa prete e celebra la sua prima messa una settimana dopo. Oggi Don Gjerji vive a scutari e della sua famiglia è rimasta solo la sorella, dopo la morte di sua mamma e del fratello Zef.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania. Gjergj Simoni nasce l’8 Dicembre nel 1933, è il fratello di Zef Simoni, autore del libro “Luci nella Tenebra”, diventato vescovo dopo la caduta del regime. Per vivere lavora come operaio all’idrocentrale di Vau Dejes. Tra il 1946 e il 1950 la polizia occupa l’arcivescovado, Gjergj e suo fratello si mettono d’accordo con il vescovo per nascondere oggetti importanti del palazzo. Per 2 mesi Gjergj, di notte, riempie 2 sacchi e li porta a casa per sotterrarli nel giardino. Sotterra ostensori, calici, vesti sacre, stole e 10 sacchi di libri, tra cui i suoi scritti e del fratello Zef. Un giorno la polizia perquisisce la casa e, scavando nel giardino, trova tutto il materiale, per questo viene arrestato il 27 settembre del 1976, dopo suo fratello, 5 settimane prima. Nel maggio del 1977 viene trasferito a Ballsh, dopo di che nel 1982 viene portato a Qafa e Barit. Tre - quattro mesi più tardi è la volta del carcere di Spaç, dove si trova anche ernest troshani, oggi cardinale. Nel carcere di Spaç, durante la detenzione, apprende la morte di Hoxha e sarà per lui l’ultimo luogo di detenzione prima di essere liberato. Il 20 Aprile del 1991 diventa prete e celebra la sua prima messa una settimana dopo. Oggi Don Gjerji vive a scutari e della sua famiglia è rimasta solo la sorella, dopo la morte di sua mamma e del fratello Zef.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania. Gjergj Simoni nasce l’8 Dicembre nel 1933, è il fratello di Zef Simoni, autore del libro “Luci nella Tenebra”, diventato vescovo dopo la caduta del regime. Per vivere lavora come operaio all’idrocentrale di Vau Dejes. Tra il 1946 e il 1950 la polizia occupa l’arcivescovado, Gjergj e suo fratello si mettono d’accordo con il vescovo per nascondere oggetti importanti del palazzo. Per 2 mesi Gjergj, di notte, riempie 2 sacchi e li porta a casa per sotterrarli nel giardino. Sotterra ostensori, calici, vesti sacre, stole e 10 sacchi di libri, tra cui i suoi scritti e del fratello Zef. Un giorno la polizia perquisisce la casa e, scavando nel giardino, trova tutto il materiale, per questo viene arrestato il 27 settembre del 1976, dopo suo fratello, 5 settimane prima. Nel maggio del 1977 viene trasferito a Ballsh, dopo di che nel 1982 viene portato a Qafa e Barit. Tre - quattro mesi più tardi è la volta del carcere di Spaç, dove si trova anche ernest troshani, oggi cardinale. Nel carcere di Spaç, durante la detenzione, apprende la morte di Hoxha e sarà per lui l’ultimo luogo di detenzione prima di essere liberato. Il 20 Aprile del 1991 diventa prete e celebra la sua prima messa una settimana dopo. Oggi Don Gjerji vive a scutari e della sua famiglia è rimasta solo la sorella, dopo la morte di sua mamma e del fratello Zef.Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania. Gjergj Simoni nasce l’8 Dicembre nel 1933, è il fratello di Zef Simoni, autore del libro “Luci nella Tenebra”, diventato vescovo dopo la caduta del regime. Per vivere lavora come operaio all’idrocentrale di Vau Dejes. Tra il 1946 e il 1950 la polizia occupa l’arcivescovado, Gjergj e suo fratello si mettono d’accordo con il vescovo per nascondere oggetti importanti del palazzo. Per 2 mesi Gjergj, di notte, riempie 2 sacchi e li porta a casa per sotterrarli nel giardino. Sotterra ostensori, calici, vesti sacre, stole e 10 sacchi di libri, tra cui i suoi scritti e del fratello Zef. Un giorno la polizia perquisisce la casa e, scavando nel giardino, trova tutto il materiale, per questo viene arrestato il 27 settembre del 1976, dopo suo fratello, 5 settimane prima. Nel maggio del 1977 viene trasferito a Ballsh, dopo di che nel 1982 viene portato a Qafa e Barit. Tre - quattro mesi più tardi è la volta del carcere di Spaç, dove si trova anche ernest troshani, oggi cardinale. Nel carcere di Spaç, durante la detenzione, apprende la morte di Hoxha e sarà per lui l’ultimo luogo di detenzione prima di essere liberato. Il 20 Aprile del 1991 diventa prete e celebra la sua prima messa una settimana dopo. Oggi Don Gjerji vive a scutari e della sua famiglia è rimasta solo la sorella, dopo la morte di sua mamma e del fratello Zef.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.
Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.Don Gjergj Simoni nel Seminario di Scutari - Albania.